Uno, nessuno, centomila.
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Oggi ero felicemente seduta in un bar, avevo il mac davanti a me, una buona colazione all’italiana –una di quelle con cornetti pieni di tutto, ma con cappuccino senza zucchero, che fa male!– un libro di P.N.L. pieno di post-it colorati e una fantastica pagina bianca da scarabocchiare. Ho messo gli auricolari e cliccato play su una playlist ritmo con canzoni straniere, quelle che ti permettono di sentire e non ascoltare, di isolarti dal contesto e entrare in un mondo parallelo. Ed io ero lì, intenta ad entrare proprio nel mio mondo parallelo, carica come un wrestler sul ring. Un attimo di stretching per preparare le dita ad accompagnarmi in una mattinata nebbiosa e grigia e proprio quando ero pronta… PUF! Incrocio lo sguardo di un uomo che era insieme ad un gruppo di amici: vede il mio libro e immediatamente, senza pensarci un attimo, si catapulta sul mio tavolo! Dimenticando il motivo per cui era entrato, scordando il seguito di amici si siede accanto a me e, stringendo i...